Escursione invernale al Rifugio Firenze

Questa facile escursione invernale da Daunëi al rifugio Firenze è perfetta per immergersi nell’atmosfera del Parco naturale Puez Odle

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Punto di partenza è il piccolo parcheggio sopra i masi della località Daunëi a Selva di Val Gardena. Sull’altro versante della valle, il maestoso Sassolungo risplende al sole di questa bella giornata.
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Seguiamo il segnavia n. 3.
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Si prosegue in leggera salita, seguendo le tracce nella neve.
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L’itinerario attraversa boschi e radure.
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Il paesaggio sembra davvero incantato.
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Facciamo tappa al Rifugio Juac, aperto anche nella stagione invernale.
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Riprendiamo a salire, gettando uno sguardo alla sottostante pista da sci.
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Lo specchio ghiacciato del piccolo Lech de Ciaulonch.
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Il sentiero n. 3 prosegue tra alberi e massi erratici.
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Sulla destra le imponenti pareti dello Stevia.
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Dalla neve emerge un segnale stradale, ma in questa stagione non c’è auto che si spinga fin qui.
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Ecco la nostra meta, il Rifugio Firenze in Cisles (Regensburger Hütte).
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Raggiungiamo il rifugio, eccellente punto panoramico.
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Dietro il rifugio, le cime delle Odle si stagliano nell’azzurro del cielo.
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Ci incamminiamo sulla via del ritorno lungo lo stesso percorso dell’andata; costellato di baite, l’alpeggio innevato è uno scenario davvero idilliaco.
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Selva di Val Gardena e i bastioni del Gruppo del Sella visti da Daunëi.
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Benché molti la intraprendano con le ciaspole, in caso di neve ben battuta quest’escursione è affrontabile anche solo con un paio di buone scarpe. Partiamo dal piccolo parcheggio sopra i masi della località Daunëi a Selva di Val Gardena, seguendo il segnavia n. 3, e in una quarantina di minuti di leggera salita raggiungiamo il Rifugio Juac, aperto anche nella stagione invernale, dove ci concediamo una piacevole sosta.

Il sentiero n. 3 prosegue tra radure innevate e tratti disseminati di pini cembri e larici; oltrepassato lo specchio gelato del lago Lech da Ciaulonch, giungiamo finalmente al Rifugio Firenze in Cisles. Anche se il rifugio d’inverno è chiuso, vale lo stesso la pena di raggiungerlo per la vista sulle Dolomiti occidentali, che abbraccia Sassolungo, Sciliar, Stevia e Odle. Il ritorno si svolge ripercorrendo la strada fatta all’andata.

Autore: AT

difficoltà: facile